Acciuleddi

… che in dialetto sardo significa matassina…

Sono dolci sardi fritti, tipici della Gallura. In genere si preparano nel periodo di Carnevale. Sono un capolavoro di architettura gastronomica, come tante delle ricette tipiche Italiane. 
La forma ricorda le matassine di filo da ricamo, e si ottiene con un paziente lavoro di intreccio, insomma una di quelle ricette la cui preparazione è quasi una ‘meditazione’.
Non preparatela se avete fretta o non siete pazienti. L’ideale è ritagliarsi qualche ora di relax, preparare un the e invitare un’amica con la quale chiacchierare di argomenti leggeri… un percorso benessere, insomma!

acciuleddi

Veniamo alla ricetta…  mi fu data, insieme ad un vassoietto di questi dolci, da una amica di Olbia. Il procedimento per la formazione non mi era molto chiaro, ma una visita a qualche video su Youtube mi ha chiarito le idee. Ecco le dosi:

250g di farina 00
250g di semola di rimacinato di grano duro
70g di zucchero
120g di burro o strutto
2 uova
qualche cucchiaio di acqua tiepida
la scorza finemente grattugiata di un grosso limone

Ho impastato tutti gli ingredienti nel Kenwood, usando il gancio, l’acqua l’ho aggiunta mano mano, per regolare l’impasto. Deve essere morbido e ben lavorato, ma sodo, non soffice. Mi ha ricordato l’impasto delle tagliatelle. Ho avvolto la pasta nella pellicola e l’ho fatta riposare per circa un’ora.

Si staccano dalla pasta delle porzioni grandi quanto una grossa arancia e si passano più volte tra i rulli della macchina per le tagliatelle, ripiegandola ad ogni passaggio e regolando lo spessore alla prima tacca, la più larga. Si dovranno ottenere delle pettole lunghe almeno 30cm. Poi si passano nella trafila per le tagliatelle. A questo punto parte l’intreccio.

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Io non ve lo so spiegare, ma se guardate questo video sarà tutto molto chiaro.

Ho fritto gli Acciuleddi in friggitrice, a 170°… non devono colorire troppo, bisogna scolarli quando sono leggermente dorati. 

Ora devono essere passati nel miele, ci occorrono circa 300g di miele d’arancio da far sciogliere dolcemente in un tegame con una scorzetta di arancia. Vi si immergono gli acciuleddi a poco alla volta, si rigirano bene per farli insaporire, poi si scolano e si sistemano sul piatto da portata.

Sono dolci che migliorano col tempo, dopo un paio di giorni saranno ancora più buoni.
A piacere possono essere cosparsi con ‘sa traggera’ ovvero ‘diavulilli’, ‘mompariglia’… insomma, confettini colorati, per dare un’effetto più carnevalesco.

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